Sebbene i cani e i gatti siano originariamente entrambi carnivori, con l’evoluzione i primi si sono avvicinati molto al metabolismo ed ai fabbisogni degli onnivori. Passando dalla “strada” alla vita “domestica” anche il loro stile alimentare si è evoluto notevolmente. Un animale predatore come il gatto si è adattato a non cacciare per nutrirsi, ma a ricevere l’alimento dai proprietari già pronto nella ciotola. Le diete possono essere di due tipi sia per i cani che per i gatti: di tipo commerciale o di formulazione casalinga.
Entrambi devono rispettare i fabbisogni energetici adeguati per la crescita e il mantenimento del peso corporeo delle diverse specie (variando in maniera equilibrata la percentuale di carboidrati, proteine, grassi, minerali e vitamine).
I carnivori non hanno problemi a soddisfare le loro esigenze proteiniche ed aminoacidiche se si cibano di altri animali, ma possono insorgere dei problemi se i proprietari tentano di alimentare il proprio gatto o cane con alimentazione vegetariana o con una dieta che ha ingredienti di scarsa qualità.
L’ alimentazione commerciale raccomandata può essere in formulazione secca o umida costituita da varie carni (agnello, pollo, tacchino o coniglio ecc…), deve aver superato i test di controllo della Association of Americans Feed Control Officials (AAFCO) , non contenere sottoprodotti ad alto contenuto di collagene, come ossa o pelle o prodotti che sono stati eccessivamente elaborati. Questo porterebbe ad avere degli alimenti con carenze o eccessi di specifici aminoacidi che, a lungo andare, porterebbero a dermatiti, deficit neurologici, irritabilità, problemi a occhi o al fegato dei nostri amici animali. Non tutte le vitamine, gli acidi grassi essenziali e i minerali necessari per il gatto ed il cane sono presenti nelle carni o nei vegetali nel quantitativo sufficiente e per questo le case mangimistiche attuano una aggiunta di molte sostanze per il corretto mantenimento dei fabbisogni alimentari.
Una valida alternativa all’alimento commerciale è la consultazione di un alimentarista per piccoli animali per la corretta formulazione della dieta casalinga. Un pasto preparato in casa dovrà contenere: proteine sotto forma di carne bianca o rossa (con alternanza tra proteine della carne con quelle del pesce o delle uova o del formaggio magro), carboidrati di origine vegetale sotto forma di verdure, cereali, pane secco, pasta o riso e vitamine e Sali minerali con la frutta.
Il fabbisogno di carboidrati nei cani si aggira attorno al 30-60% della razione.
Questa diversa percentuale è influenzata dalla gestazione, dall’età e dimensione del cane e dalle ore di esercizio fisico a cui l’animale si sottopone giornalmente.
Cereali: sono ben digeribili e contengono molte proteine, vitamine, grassi e minerali. Ad ogni tipo di cereale va aggiunta la carne o le sue alternative.
Pasta e riso: vanno serviti ben cotti; il riso andrebbe lavato dopo la cottura per evitare un eccesso d’amido.
Cereali soffiati: facilmente digeribili, apportano molte calorie; non vanno cotti ma semplicemente serviti con aggiunta d’acqua.
Pane: è molto indicato poichè contiene importanti principi nutritivi, stimola la salivazione e fortifica le gengive, ma deve essere somministrato almeno raffermo di un paio di giorni o addirittura biscottato al forno, in quanto solo così diventa più digeribile. Può sostituire i cerali soffiati ma è da evitare quando è fresco.
Le proteine essenziali variano a seconda della specie (per es. nel gatto la carenza di taurina, aminoacido essenziale per questa specie, porta a cecità e miocardiopatie mortali). Il fabbisogno proteico di mantenimento (il quantitativo di proteine alimentari consumato ogni giorno) in media si aggira tra il 18% (per i cani adulti) e il 22% (per i soggetti giovani). Nel gatto (in quanto carnivoro stretto) molto di più: tra il 26% (negli adulti) e il 30% (nei giovani e nelle femmine che allattano).
Carne: la carne è la base dell’alimentazione quotidiana del cane e del gatto ma deve essere integrata ad altri alimenti. Può contenere una percentuale di grasso. Va scottata in acqua bollente per qualche minuto senza sale o olio; ai cuccioli e cuccioloni è preferibile tritarla.
Pesce: è un ottimo alimento ma non deve mai essere servito crudo e, naturalmente privo di lische.
Uova: possono essere fornite cotte non più di 2 volte alla settimana e mescolate agli altri alimenti; meglio levare l’albume. Possono essere utili durante la crescita, da adulti meglio farsi consigliare dal veterinario.
Formaggio del tipo magro da fornire una o due volte a settimana.
Per quanto riguarda i grassi o lipidi, essi svolgono importanti funzioni: assicurano il regolare apporto energetico (anche sotto forma di depositi), forniscono acidi grassi insaturi Omega-3 e Omega-6
(che sono elementi costitutivi delle pareti cellulari, regolando inoltre la dispersione dell’acqua tramite la pelle). I minerali (assieme alle vitamine) sono gli elementi più difficili da controllare nella preparazione della razione casalinga, perché devono essere presenti nelle giuste percentuali per evitare carenze o eccessi pericolosi per la salute di cane e gatti.
Verdura: meglio se cotta per renderla più digeribile e fornita in proporzione del 10-15 % del pasto; con l’ebollizione si perdono gran parte delle vitamine perciò, è consigliabile conservare l’acqua di cottura per cuocere pasta o riso, o aggiungendola ai cereali soffiati. Sconsigliate in grandi quantità: spinaci, bietole, cicorie, lattughe.
Frutta: tutta la frutta di stagione quando è gradita al cane tranne la frutta rossa e la frutta con eccessivo quantitativo di zuccheri (come l’uva o la banana o la pera).
Tra gli alimenti da attenzionare vi sono -le ossa: leccare o rosicchiare l’osso, genera una forte salivazione perciò, potrebbe provocare inappetenza, ed è quindi un cibo da evitare (potendo inoltre causare rischi di lesioni al loro passaggio nel tubo digerente ).
-il latte: è considerato un alimento completo, ma purtroppo la sua digeribilità risulta difficile per la maggior parte dei cani che non lo assumono abitualmente.
Cibi vietati: avanzi e gli scarti di cucina in particolare i conditi, gli speziati e i piccanti. Ossa lunghe di piccoli animali (pollo, coniglio), carne di maiale, formaggi fermentati, farinacei (patate, piselli, fagioli e cavoli, in quanto provocano un’eccessiva fermentazione), dolciumi (biscotti, caramelle, cioccolato, gelati ecc.), frutta secca, pane fresco.
Cipolle e cavoli: contengono una sostanza (disolfuro di n-propile) che distrugge i globuli rossi circolanti, determinando così un’anemia, che può risultare in alcuni casi fatale.
Il pomodoro e la cioccolata sono pericolosissimi sia per il cane che per il gatto.
I supplementi, se necessari, si dovranno considerare parte integrante della dose giornaliera. I premi educativi saranno alimenti (croccantini o biscotti) molto appetibili e comunque sempre diversi da quelli forniti durante i pasti.
Per il cane che dorme fuori, è necessario aumentare le quantità durante l’inverno e diminuirle d’estate, per il cane che vive prevalentemente in casa, le quantità possono essere costanti in ogni stagione. Il veterinario sarà il punto di riferimento per stabilire se quantità e qualità del cibo sono corrette. Somministrare i pasti a orari fissi e regolari, nella stessa ciotola e nel medesimo luogo, possibilmente tranquillo e appartato, senza disturbarlo mentre mangia (attenzione ai bambini o ad altri animali della famiglia). Mai lasciare residui di alimento umido a fine pasto, potrebbe ossidarsi o essere inquinato da agenti atmosferici o da insetti; lavare la ciotola e rimetterla in posizione pulita in attesa del pasto successivo. Per evitare che possa accettare alimenti da sconosciuti, è preferibile che siano solo e soltanto i componenti della famiglia a fornirgli i pasti; a turno tutti devono fornirgli il pasto per un buon equilibrio sociale del gruppo. L’acqua non deve mancare mai . Sempre a disposizione accanto alla ciotola dell’alimento; va sostituita molto spesso (sempre fresca e pulita).
Imparando a leggere le componenti del cibo che somministriamo ai nostri amici animali saremmo in grado di gestire al meglio l’alimentazione commerciale più corretta ed eventualmente, se preferibile (e completa), anche quella casalinga. Non dimenticando, anche per loro, di lavare i denti a fine pasto (con spazzolini adatti se il nostro animale è molto collaborativo, o con barrettine adatte soprattutto se l’alimentazione è casalinga per evitare l’accumulo di tartaro).